Se le generazioni si rinnovellassero al pari delle fronde nei boschi, se esse si spegnessero come il canto degli uccelli nelle foreste, allora ogni legame tra gli uomini sarebbe come il vento che attraversa il deserto, atto cieco e sterile. L’umanità sarebbe preda dell’oblio eterno sempre affamato e quale inutile desolazione sarebbe la vita!
Noi sappiamo però che l’uomo ha la possibilità di crescere, atto insieme attivo e passivo che esprime un processo di reciproco arricchimento. Ecco l’eredità! Non un bieco passaggio di testimone, bensì la concreta opportunità di tener saldo insieme un medesimo oggetto, per entrambi splendente tesoro. Nessuno da solo può posare i binari che conducono verso il futuro, sempre abbiamo bisogno di collaborare e cooperare: questa è l’unica via che attraversa l’umanità intera. Ognuno si mette in gioco in ciò che acquisisce e in ciò che tramanda.
Eredità. La sfida più grande è sempre (il) domani.